16/02/12

CHAMPIONS LEAGUE ANDATA OTTAVI DI FINALE

MILAN - ARSENAL 4-0
Marcatori: Boateng (M), 2 Robinho (M), rig. Ibrahimovic (M)

Rossoneri stellari nell'andata degli ottavi di Champions: apre il rientrante Boateng, doppietta di Robinho, rigore di Ibra. Quarti ipotecati
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Lungo la strada che porta a Monaco, il Milan incrocia una serata benedetta, sbalordendo l’Arsenal con una prestazione maiuscola. Probabilmente d’altri tempi. Del 1958, precisamente: era da allora (16 maggio) che una squadra italiana non batteva un'inglese 4-0. Allora era Milan-Manchester United, stavolta sono i Gunners a inchinarsi ai rossoneri che sfatano anche il tabù britannico dopo tre eliminazioni consecutive (Arsenal, United e Tottenham). Prova corale con un direttore d’orchestra per reparto: Thiago Silva, Van Bommel e Ibrahimovic. Come dire, senza alzare troppo la voce, che metà dell’opera è stata scritta. Un’andata degli ottavi di Champions come Allegri l’aveva immaginata a tavolino: massima attenzione e pressing; sacrificio, nessuno escluso. Sì, serata da incorniciare con i gol di Boateng, la doppietta di Robinho e il sigillo su rigore di Ibra.
Subito Kevin Prince. Senza esitare. Allegri lo piazza dietro a Ibra e Robinho. Scala Seedorf a sinistra e sposta Nocerino a destra. Un rombo fisico e tecnico contro l’imprevedibilità dell’Arsenal. Con un ordine assoluto: massima attenzione; dimenticare il Tottenham e giocare a testa alta. Il Milan si scatena subito sul filo del fuorigioco. Bella l’interpretazione di Ibra, ma Seedorf è di poco oltre. Al 4’, però, l’orange è nel posto giusto dopo uno scambio tecnico con Boateng: rasoterra di poco a lato. Ma dura solo dodici minuti la partita del capitano. Vittima di un infortunio ai flessori della coscia destra, lascia il posto a Emanuelson. Buono l’approccio del Milan. La squadra segue alla lettera la lezione di Allegri. Pressing totale, ma grande attenzione nella fase difensiva, con un occhio di riguardo ai portatori di palla come Song e Ramsey. L’ingresso di Emanuelson aumenta comunque lo spessore offensivo dei rossoneri che al 15’ passano, dopo un suo tiro a lato, frutto di uno scambio con Ibra. Nocerino serve Boateng sull’out destro dell’area londinese; il ghanese stoppa splendidamente e sfodera un destro micidiale che si insacca sotto la traversa.
 Lo spacca partite è tornato. Kevin Prince è un surrogato di esplosione muscolare. Praticamente la miccia che innesca la dinamite. Al 21’ mette lo zampino sulla conclusione finale di Nocerino che di collo pieno sfiora la traversa. L’Arsenal reagisce con un possesso palla fine a se stesso, con il chiaro obiettivo di stordire il Milan. A parte il debole colpo di testa dbi Koscielny, la squadra di Wenger non riesce a dare continuità al suo gioco. I rossoneri dal canto loro abbassano il ritmo, confidando sullo squilibrio dei Gunners, affidandosi alla sapiente regia di un Van Bommel principesco. Come al 36’ quando Robinho schizza in contropiede, ma sbaglia per eccessivo ritardo l’appoggio a sinistra a Ibra. Ma quando lo svedese scatta a sinistra sul filo dell’offside, il brasiliano non può sbagliare il facile appoggio di testa per il 2-0. Meraviglioso Ibra perché sulla linea di fondo difende palla e poi regala l’assist perfetto. Potrebbero essere addirittura tre se Boateng, sull’ennesima ripartenza non alzasse di poco la mira. Bella anche la penetrazione di Antonini al 47’,che, servito dal solito Zlatan, tira da terra d’un niente a lato, ma con fallo su Szczesny a seguito.
Arsene Wenger, che nei primi 45’ aveva sostituito Koscienly con Djourou, ridisegna l’assetto tattico della squadra nella ripresa e parte con un ragionevole Henry al posto dello stralunato Walcott. Ma a impressionare di più è il Milan che trova subito il 3-0. Ancora con Robinho al termine di un’azione apparentemente innocua. Su assist di Ibra al limite, il brasiliano sfrutta uno scivolone di Vermaelen per insaccare alla destra di Szczesny. Il primo a mancare il poker è Antonini, che arriva stremato in area al momento del tiro, sparacchiato a lato. Il secondo Robinho, che fa troppo il brasiliano e si fa rimpallare dal limite dell’area piccola. Il Milan ovviamente rallenta e regala campo all’Arsenal. Al 21’ Abbiati si toglie una soddisfazione negando un gol fatto a Van Persie su tocco di Henry: tiro angolato e deviazione in angolo con la punta delle dita. La prima vera azione-gol dei Gunners precede l’ingresso di Chamberlain per Gibbs. Van Persie resta comunque il Gunner che fa la differenza: sempre piazzato, ma poco supportato. Al 33’ Djourou stende in area Ibra a caccia del gol. Rigore netto. Che ovviamente non sbaglia ed è la sua prima rete in gare ad eliminazione diretta con la maglia di una squadra italiana. Quattro possono bastare. La ciliegina ideale per permettere ad Allegri di schierare Pato per Robinho, mentre Abbiati dice ancora di no a Van Persie. Il Papero ci prova, entra subito in partita, ma può bastare. Ora sognare si può.

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