03/06/12

ZEMAN TORNA ALLA ROMA!!!


L'allenatore boemo porta in serie A il Pescara e firma il secondo matrimonio giallorosso.
Zeman alla Roma è cosa fatta: l’ufficialità tanto agognata da una fetta consistente del popolo giallorosso arriverà nella prossima settimana, in conclusione ad una trattativa che ha visto il boemo sorpassare i contendenti alla panchina capitolina fino a diventare il prescelto. Zdenek Zeman torna nel calcio che conta, dopo una strepitosapromozione sulla panchina del Pescara ottenuta grazie al suo marchio di fabbrica: il bel calcio.
IL MAESTRO – Un allenatore che si è sempre distinto per una precisa idea di calcio: attaccare. Il suo 4-3-3 è diventato bibbia nel tempo per i tecnici interessati a certe trame di gioco, un culto per gli allenatori che hanno scelto di osare. Il gioco di Zeman è un calcio veloce che richiede alla manovra la partecipazione di undici calciatori. Si parte dal portiere infatti, spesso in posizione alta per ridurre i metri di campo a disposizione dell’avversario. In difesa i laterali spingono contemporaneamente, i centrali sono chiamati spesso alla prima costruzione della manovra che si appoggia su un centrocampo abile a supportare le trame di gioco offensive ed esaltare tramite le verticalizzazioni gli attaccanti, i massimi beneficiari del lavoro del boemo. Tre attaccanti – due laterali ed un vertice mobile – chiamati al compito di finalizzare le idee di un veterano rivoluzionario.
GLI ALLENAMENTI ED IL RAPPORTO CON I GIOCATORI – Esaltazione del bel gioco ma incubo dei calciatori: sì, così è rinomato il tecnico boemo per la rilevanza data alla preparazione estiva. Carichi di lavoroduri – o comunque ben al di sopra della media di categoria – per accumulare la benzina necessaria nell’arco della stagione, incentrandosi il suo calcio sulla prevalenza fisica sull’avversario. I suoi allievi – inizialmente non euforici all’idea – ringraziano alla fine, perché un anno sotto la guida di Zeman è una lezione calcistica per la vita. Sul rapporto umano che si crea basta invece ascoltare le parole – all’unisono - dei calciatori del Pescara al termine della gloriosa stagione: “Per noi Zeman è come un padre, la nostra massima aspirazione è di restare un altro anno a Pescara con lui”. Le immagini della festa abruzzese raccontano tutto.
LA CARRIERA. “IL GRANDE ACCUSATORE” – Quando si giudica la carriera di Zeman la sensazione forte è quella che non abbia mai avuto a disposizione una “grande squadra”. Dal “Foggia dei miracoli” alle compagini capitoline – già alla guida della Roma dal ’97 al ’99 - passando da ottimi risultati a stagioni deludenti, le cui cause sono da ricercare non solo nella carenza di equilibrio quanto anche nelle lacune d’organico. Sulla sua carriera pendono i contrasti con la Juventus risalenti al 1998, quando le sue accuse inerenti all’abuso di farmaci vietati condussero ad un processo penale alla società torinese. Senza entrare nel merito della questione, il tecnico boemo ha più volte ricordato come quella vicenda lo abbia reso “scomodo” precludendogli poi le porte della serie A. Circostanza che però lo ha consacrato come una delle figure più limpide del calcio italiano e per questo venerato da una fetta rilevante della platea sportiva.
IL FUTURO – Quello prossimo non può che essere la Roma, la sua “debolezza” come ribattezzata dal tecnico stesso. L’ultima grande occasione. La squadra – già costruita nella passata stagione per un allenatore vicino alle sue idee calcistiche – sembra avere molti crismi zemaniani: attaccanti giovani e di livello – Borini, Osvaldo, Lamela e lo stesso Bojan sembrano creati ad hoc – con De Rossi e Pjanic punti fermi del progetto. Da ricostruire la difesa: Zeman non ha mai imposto campagne acquisti dispendiose, inneggiando al lavoro del campo come unico tratto distintivo nel percorso di una stagione. Ma se la società sarà tanto ambiziosa da puntare subito in alto, risulterà inevitabile passare per una rifondazione della difesa: tre elementi, due laterali ed un centrale di spessore da affiancare al recuperato Burdisso. Per una sola volta – con una società solida alle spalle – nessuno di noi, addetti ai lavori e non, si perderebbe questo spettacolo: il connubio Zeman - grande squadra.

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